-Cosa ci trovi di bello nella pioggia, insomma...- dice. Non lo guardo, osservo il temporale appena scatenatosi. -Vedi quella goccia,che si spiaccica sul vetro e scivola velocemente , fa a gara con altre gocce per arrivare infondo, senza sapere cosa le aspetta.Ma lotta comunque, per quanto sia fragile e ferita, lotta. Quando raggiungerà il fondo del vetro avrà quel qualcosa,che la salverà, curerà quelle cicatrici, la svuoterà dall'adrenalina della corsa per sopravvivere,per non cadere in basso, la fine di quel vetro,dove smetterà di correre e si poserà sul fondo.E con quel fondo era felice prima di sgretolarsi definitivamente.-dico rimango seria, svuotata. -Allora?-dice quasi in un sussurro. -Quella goccia sono io e il fondo del vedro dove la goccia debole si appoggia...- abbasso la testa per evitare di piangere e poi mi giro verso di lui. -Sei tu.-